Il nostro terzo itinerario dall'altra parte del ponte di Galata è iniziato con una visita al mercato del pesce. Zona piacevole e animata specie di mattina, si trova pesce freschissimo esposto in bancarelle con cavi elettrici e lampadine che pendono, pescivendoli che fumano sigarette, pompe dell'acqua che corrono e piccoli ristoranti che cuociono il pesce alla griglia take awey.
Si prosegue con la Torre di Galata, che regala dalla sua terrazza a 68 mt un panorama a 360° di tutta la città, purtroppo sempre offuscato dalla nebbiolina che ci ha accompagnato per tutta la vacanza. Dopo una sosta ristoratrice a base di succo di melograno, via in direzione piazza Taksim percorrendo a piedi Istiklâl Caddesi, una delle strade pedonali più famosa di Istanbul affollata di giorno per lo shopping e di notte per i divertimenti. Lunga circa 3 km è un concentrato di boutique, caffè, librerie. Un piccolo tram d'Epoca fa la spola tra i due capolinea, molto caratteristico. Dopo una pausa pranzo a base di kebab e panino con "carne di lingua" ci siamo diretti a palazzo Domabahçe, residenza dal 1856 dei sultani fino alla proclamazione della repubblica nel 1923. Realizzato sulle rive del Bosforo, è un palazzo in stile rinascimentale turco che si estende per 15.000 mq e si divide in 285 camere, 44 saloni, 68 bagni e 6 hammam, ma come sempre solo una minuscola parte è visibile. La visita è stata comunque interessante poiché l'interno è ancora allestito con la maggior parte di mobili, tappeti, lampadari e cristalli originali dell'epoca.
Ritornati nella nostra zona l'ultima parte della giornata l'abbiamo dedicata al museo dei mosaici che conserva principalmente mosaici del pavimento della grande sala del palazzo dove risiedettero gli imperatori bizantini.
Dopo quattro giorni a Istanbul posso dirvi che è meravigliosa, un incrocio tra Oriente e Occidente, un piacere per la vista, per il gusto, per l'olfatto. La devi comprendere, scorgere, annusare, non ti delude ma ti incanta essendo così ricca di energie.
Si prosegue con la Torre di Galata, che regala dalla sua terrazza a 68 mt un panorama a 360° di tutta la città, purtroppo sempre offuscato dalla nebbiolina che ci ha accompagnato per tutta la vacanza. Dopo una sosta ristoratrice a base di succo di melograno, via in direzione piazza Taksim percorrendo a piedi Istiklâl Caddesi, una delle strade pedonali più famosa di Istanbul affollata di giorno per lo shopping e di notte per i divertimenti. Lunga circa 3 km è un concentrato di boutique, caffè, librerie. Un piccolo tram d'Epoca fa la spola tra i due capolinea, molto caratteristico. Dopo una pausa pranzo a base di kebab e panino con "carne di lingua" ci siamo diretti a palazzo Domabahçe, residenza dal 1856 dei sultani fino alla proclamazione della repubblica nel 1923. Realizzato sulle rive del Bosforo, è un palazzo in stile rinascimentale turco che si estende per 15.000 mq e si divide in 285 camere, 44 saloni, 68 bagni e 6 hammam, ma come sempre solo una minuscola parte è visibile. La visita è stata comunque interessante poiché l'interno è ancora allestito con la maggior parte di mobili, tappeti, lampadari e cristalli originali dell'epoca.
Ritornati nella nostra zona l'ultima parte della giornata l'abbiamo dedicata al museo dei mosaici che conserva principalmente mosaici del pavimento della grande sala del palazzo dove risiedettero gli imperatori bizantini.
Dopo quattro giorni a Istanbul posso dirvi che è meravigliosa, un incrocio tra Oriente e Occidente, un piacere per la vista, per il gusto, per l'olfatto. La devi comprendere, scorgere, annusare, non ti delude ma ti incanta essendo così ricca di energie.



