Svegliati dalla preghiera proveniente dal minareto di fronte al nostro terrazzo la nostra giornata è iniziata molto presto e con una colazione a base di uova, formaggi locali, e tè turco.
Un turista non deve rinunciare assolutamente ad una visita al Gran Bazar e al Bazar delle spezie. Il gran Bazar, o mercato coperto, si estende su una superficie di 30.000 mq che ospita 4500 negozi affacciati su 61 strade coperte. E' stato un tempo il cuore economico dell'impero ottomano, oggi invece è un vero e proprio bazar di souvenir dozzinali e non, botteghe d'antiquariato, bancarelle di abiti e oggetti "firmati" :) e una piccola parte ancora ospita minuscoli negozi di oggetti preziosi come oro e argento e i più classici tappeti. Il Bazar delle spezie invece, in origine, ospitava appunto solo spezie e piante medicinali; oggi solo poche botteghe hanno mantenuto il commercio originario, altri vendono specialità alimentari, borse, ceramiche, tessuti, gioielli. All'esterno delle mura si tiene inoltre un colorato mercato alimentare. Tutto sommato è una bellissima visita, poiché c'è una mescolanza di gusti colori e sapori tutta da assaporare. Inoltre l'acquisto di qualcosa di tipico è inevitabile.
Le nostre giornate sono proseguite con la visita alla moschea Süleymaniye, una delle più maestose costruzioni di Istanbul che, con le sue imponenti cupole, domina l'orizzonte del Corno d'Oro.
Successivamente abbiamo camminato fino all'acquedotto di Valente di cui purtroppo sopravvivono oggi solo 800 mt che attraversano l'arteria stradale di Atatürk e alle mura teodosiane. Lunghe più di 6,5 km le mura, costruite da Teodosiano II nel V secolo, salvarono la città dagli assedi bulgari, ottomani e arabi. Oggi le mura sono costeggiate da una strada a scorrimento veloce, priva di qualsiasi fascino, purtroppo. Dopo la visita un po' deludente alle mura, la nostra lunghissima camminata è proseguita verso i quartieri di Balat e Fener, sulla riva meridionale del Corno d'Oro. Essi sono quartieri dalle vecchie case in legno, le strade ombreggiate dalle pergole, le scalinate che portano in cima alla collina. Balat era il quartiere dove abitavano gli ebrei, Fener invece il quartiere abitato dai greco ortodossi. Quartieri affascinanti ma allo stesso tempo un po' tristi, che fanno pensare a quanta diversità ci sia contenuta in una città come Istanbul.
Infine il Caffè "Pierre Loti", il piacere di sorseggiare un tè avendo davanti agli occhi il panorama del Corno d'Oro. Il caffè in cima alla collina Eyüp, è raggiungibile con una bella passeggiata a piedi attraverso il cimitero islamico oppure con la funivia che parte poco lontano dalla moschea.
Ogni angolo di Istanbul regala quindi angoli diversi fra loro ma tutti magici e indimenticabili per le loro particolarità.
Un turista non deve rinunciare assolutamente ad una visita al Gran Bazar e al Bazar delle spezie. Il gran Bazar, o mercato coperto, si estende su una superficie di 30.000 mq che ospita 4500 negozi affacciati su 61 strade coperte. E' stato un tempo il cuore economico dell'impero ottomano, oggi invece è un vero e proprio bazar di souvenir dozzinali e non, botteghe d'antiquariato, bancarelle di abiti e oggetti "firmati" :) e una piccola parte ancora ospita minuscoli negozi di oggetti preziosi come oro e argento e i più classici tappeti. Il Bazar delle spezie invece, in origine, ospitava appunto solo spezie e piante medicinali; oggi solo poche botteghe hanno mantenuto il commercio originario, altri vendono specialità alimentari, borse, ceramiche, tessuti, gioielli. All'esterno delle mura si tiene inoltre un colorato mercato alimentare. Tutto sommato è una bellissima visita, poiché c'è una mescolanza di gusti colori e sapori tutta da assaporare. Inoltre l'acquisto di qualcosa di tipico è inevitabile.
Le nostre giornate sono proseguite con la visita alla moschea Süleymaniye, una delle più maestose costruzioni di Istanbul che, con le sue imponenti cupole, domina l'orizzonte del Corno d'Oro.
Successivamente abbiamo camminato fino all'acquedotto di Valente di cui purtroppo sopravvivono oggi solo 800 mt che attraversano l'arteria stradale di Atatürk e alle mura teodosiane. Lunghe più di 6,5 km le mura, costruite da Teodosiano II nel V secolo, salvarono la città dagli assedi bulgari, ottomani e arabi. Oggi le mura sono costeggiate da una strada a scorrimento veloce, priva di qualsiasi fascino, purtroppo. Dopo la visita un po' deludente alle mura, la nostra lunghissima camminata è proseguita verso i quartieri di Balat e Fener, sulla riva meridionale del Corno d'Oro. Essi sono quartieri dalle vecchie case in legno, le strade ombreggiate dalle pergole, le scalinate che portano in cima alla collina. Balat era il quartiere dove abitavano gli ebrei, Fener invece il quartiere abitato dai greco ortodossi. Quartieri affascinanti ma allo stesso tempo un po' tristi, che fanno pensare a quanta diversità ci sia contenuta in una città come Istanbul.
Infine il Caffè "Pierre Loti", il piacere di sorseggiare un tè avendo davanti agli occhi il panorama del Corno d'Oro. Il caffè in cima alla collina Eyüp, è raggiungibile con una bella passeggiata a piedi attraverso il cimitero islamico oppure con la funivia che parte poco lontano dalla moschea.
Ogni angolo di Istanbul regala quindi angoli diversi fra loro ma tutti magici e indimenticabili per le loro particolarità.




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